Viaggiare con il gatto: cosa c’è da sapere?

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Come essere sicuri che durante un viaggio, il nostro piccolo amico felino se la passi nel miglior modo possibile? Viaggiare con gatti a seguito non è certo cosi semplice come potrebbe pensare. I gatti sono amanti del proprio ambiente e delle proprie abitudini e per questo motivo, un viaggio, potrebbe essere per loro molto stressane, a meno ché non li abituiate. Per iniziare, se il viaggio da affrontare è breve, l’idea migliore sarebbe quella di lasciare il gatto in casa. In caso contrario, per diminuire lo stress di un viaggio, il nostro gatto deve viaggiare nel modo più comodo e sicuro possibile. Specialmente se parte del viaggio dovrà essere effettuata in aereo a bordo di un vettore che disponga di servizi per il trasporto del nostro animale domestico.

Come regola principale, il gatto dovrà viaggiare all’interno di una gabbia che gli permetta di potersi muovere con facilità. Per attenuare lo stress del viaggio, gli specialisti raccomandano di somministrare tranquillanti naturali come la Valeriana. Appena tre gocce prima di viaggiare saranno sufficienti. Attenzione a non confondere i tranquillanti consigliati con i sonniferi, assolutamente non raccomandati. In linea di massima, i tranquillanti hanno un effetto di circa quattro ore. E’ importante che il nostro amico a quattro zampe viaggi in uno spazio comodo e ben ventilato.

Un errore nel quale ci si imbatte spesso è quello di alimentare il gatto poco prima di intraprendere il volo; è consigliato non faro per evitare che possa vomitare. Piuttosto che il cibo bisogna assicurarsi che il gatto viaggi ben idratato. Se il viaggio da affrontare sarà in macchina, è consigliabile fare prima qualche giro affinché si possano osservare le reazioni dell’animale e abituarlo un po per volta. Qualora si viaggi spesso in macchina invece, sarebbe un’ottima idea quella di abituarlo fin da piccolo.

Per finire, una volta giunti a destinazione, la cosa migliore sarà quella di dargli poco cibo, almeno finché non si sarà tranquillizzato, e sempre, dargli ciò che abitualmente mangia anche in casa.